lunedì 24 dicembre 2007

Tutti in fila per il Natale..


Domani è Natale! La famosa festa dei regali.
Uno me l’ha fatto ieri il Foggia vincendo la partita a cui ho assistito con grande partecipazione emotiva...e soprattutto con un grande peso sullo stomaco: quello del pasta al forno super piena che aveva cucinato mia madre per pranzo!
Tornare allo stadio dopo qualche mese porta con sé sempre un po’ d’emozione!...Emozione che sparisce esattamente 20 secondi dopo che inizio a fare la fila per comprare il biglietto!
Io metto in fila come l’ortodossia foggiana indica da generazioni, ossia al centro di un gruppo di 3-4 persone distribuite non omogeneamente tra 5 mattonelle circa. Più che una fila sembra il coro della chiesa…comunque mi sta bene così. Il problema è che la fila diventa una scusa per sfogare le frustrazioni di una vita che non è mai come la sognavi!.. A distribuire i biglietti c’è un signore molto in là con l’età, non molto veloce nella sua attività, e quindi oggetto di ingiustificabili strumentalizzazioni socio-economiche, alle quali risponde con stizza riaffermando la propria dignità di semplice rivenditore. Il dialogo tipo è più o meno questo:
-SIGNORE IN FILA: "oh Nonno c’amma fà, c’iamma mòv là?!..men mè che mò accumenz a’ partìt!"(Tradotto: "Oh nonnetto caro, che dobbiamo fare, ci vogliamo muovere lì dalle tue parti, che sta per iniziare il match?!")
-ANZIANO ALLA BIGLIETTERIA: "oh aspìtt e fà a’ fìl, che se nun vulìv fà tard u facìv prim u’ bigliett!" ("Oh aspetta e fai la fila, che se non ti andava di fare tardi potevi anche pensarci a comprarlo prima il biglietto!")
-SIGNORE IN FILA: "Mè nonno…che a te t’ v’c bbùn se st’c quà!...Che dalla società c’ magn' pùr tu!.." ("Dai nonno, per te è meglio che io sia qui a fare la fila, visto che ci guadagni pure tu qualcosa dalla società!")
-ANZIANO ALLA BIGLIETTERIA: "No, mò t' stì sbagliann: ij n’n c’guadagn mang nà lìr!..E per mè ten puji pùr jè!" ("No, ora sei in errore caro amico: io con questa attività non guadagno neanche un centesimo!..E per me puoi anche andare da un’altra parte!")
Poi arriva il giovinotto scaltrissimo che ne sà una più del diavolo, e fa quello che deve fare: aggirare la fila!..Lo vedi che si mette di lato, e lavorando di sponde arriva subito a destinazione. Accolto però da frasi sibilline del tipo: "Uè, è arruv’t u’ furb d’à situaziòn!"("Eccolo, è arrivato il furbo della situazione!"), oppure : "Bravo. Cert’ che sì propr intelligent’!...Oh, facit’c l’applaus a u’ guagliuncill’, che nuj sìm i babbiùn che facìm a fìl!.." ("Bravo. Sei davvero un genio rispetto a noi cretini che perdiamo tempo a fare la fila! Dai, fate un applauso al giovanotto!").
E quando un amico del giovinotto in questione risponde con alterigia:"Oh lassat’l stà a u’ guagliòn!"("Dai, lasciatelo stare a sto povero ragazzo…in fondo non ha fatto nulla di male!"), allora giunge la chiosa finale di alto livello da parte di un signore di mezz’età a me contiguo: "Ma sint nù pòc tu?!.. A cinquant’ann’ m’agghia sentì dic' da nù quindicenn: Oh lassat'l stà a u' guagliòn!?..Ha parl’t u’ gigant d’ Barlett.." ("Ma vedi tu dove siamo arrivati?!..Un adolescente deve rivolgersi a me, che ho 50 anni, invocandomi di lasciar stare il ragazzino!..E lui chi è: il Gigante di Barletta?!..").
Ora…la fila è durata quasi dieci minuti: è mai possibile che nella mia città una persona per sobbarcarsi meno di dieci minuti di fila debba inscenare delle sceneggiate teatrali con tanto di morale finale?!
E’ mai possibile che non si possa insegnare sin dall’asilo che si può stare uno dietro l’altro anche se non si tratta di fare il trenino a una festa di matrimonio..oppure di fare un altro tipo di trenino in un altro tipo di festa..?!
E’ mai possibile che i doveri debbano sempre diventare diritti, e mai il contrario?!
E’ mai possibile che sono le 2 di notte e sto ancora in piedi a scrivere fesserie?!..
Comunque, visto che in questi giorni è in onda un famoso spot con in sottofondo quella canzoncina secondo cui "A Natale puoi, fare quello che non hai fatto mai", arrivando alla conclusione che "A Natale si può fare di più!"...beh se davvero è così allora vi inviterei, in qualsiasi posto voi vi troviate, a celebrare una sorta di fila organizzata di massa.
Io credo che ce la possiamo fare, con l'aiuto di tutti...magari iniziando a metterci seriamente in fila al semaforo, senza rompere le scatole con quello maledetto claxon..

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