venerdì 28 marzo 2008

Dove pensate di stare?!..

Attenti, non è un rimprovero.
Dove pensate di collocarvi nella mappa partitica italiana in vista delle elezioni...sempre che per voi questa cosa abbia un qualche significato?!
Se cercate una risposta a tal quesito, c'è questo giochino-sondaggio abbastanza simpatico che può darvi un'indicazione sensibilmente vicina a quelli che sono i vostri gusti politici.
Buon divertimento e, vista l'ora, buon pranzo.

PS. Solo per la pura cronaca, questa è l'immagine del mio posizionamento. In linea (molto) generale risponde a verità...ma la vera verità è che forse a votare non vado proprio..

giovedì 27 marzo 2008

Ne abbiam piene le..sale - Marzo '08


Carissime lettrici e carissimi lettori del blog, dopo un periodo di inaspettata sterilità..mentale (cosa pensavate, eh?!..), abbiamo deciso di inondarvi nuovamente con le nostre quantità industriali di cazzate seriamente inutili. Ed è per questo che ci siamo inventati di sana pianta una rubrica tutta "nuova", l'ennesima rubrica nuova...come si sarà accorto chi (per pietà verso di noi) segue il blog con un po' di continuità! Ma d'altronde, se in Italia può nascere un "partito unico" al minuto (diciamo allo stesso ritmo con cui Berlusconi si tira la faccia!..), allora perchè noi dovremmo avere delle remore ad ideare una rubrica nuova per ogni cazzata che ci viene in testa?!..E' un ragionamento che fila, non vi pare!?

Dunque veniamo al quindi (o quindi veniamo al dunque). Quella che vogliamo proporvi da oggi è una semplice classifica, una piccola graduatoria che, in qualità di appassionati di cinema quali siamo (e immaginiamo sarete anche voi!..), non può non essere fagocitata dalle grinfie distruttorie e degradanti di quella belva disumana che alberga nelle nostre menti, e da queste si estende al blog: l'IDIOZIA!
La classifica che riporteremo settimanalmente, a partire da oggi fino alla fine dei nostri giorni (va bè forse è eccessivo, diciamo fino alla fine della primavera, che è più credibile!..), riguarderà molto semplicemente i 5 film più visti nei cinema del nostro Belpaese, ossia quelli che avranno registrato gli incassi maggiori nella settimana di riferimento.

(Dati presi da Castlerock.it).
Film più visti in Italia dal 21 al 27 marzo 2008:

5) 27 VOLTE IN SBARCO - La storia di un povero extra-comunitario che vorrebbe lavorare in Italia, ma a causa della nostra legge sull'immigrazione, non appena mette piede in un porto italiano, viene subito bloccato e rispedito in patria proprio perchè non ha un lavoro e non può avere quindi il permesso di soggiorno. Però ogni volta lui ci riprova comunque..
4) COLPO D'OCCHIO - Un documentario sulla leggendaria testata del mitico Polifemo..

3) QUESTA NOTTE E' ANCORA MISTA - Un trans, che vorrebbe essere a tutti gli effetti donna, riflette amaramente sulla sua natura sessuale, che per una notte sarà ancora incerta..

2) 10.000 CIRCA A.C. - Colossal storico-mitologico in cui mostri fantasiosi si ritrovano a combattere con un giovane guerriero, piccolo di statura, ma dalla potenza tanto smisurata quanto occulta: Giulio Andreotti!..

1) GRANDE, GROSSO E MARRONE - Descrizione, con lieto fine, del prodotto della digestione importante di uno stitico..

giovedì 20 marzo 2008

Il lavoro..mobilita l'uomo


..(Costituzione della Repubblica Italiana:
Art. 1 - L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.

Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 35 - La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori.
Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.
Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero
.)

..Come avrete capito, oggi ho voglia di fare della pura demagogia..
Ieri, mercoledì 19 marzo, si festeggiava san Giuseppe.
Nella concezione tutta religiosa e sacra, che pervade la celebrazione del culto dei santi, emerge però in questo caso anche uno spirito tutto "profano" nella festa. Partendo infatti dalle sacre scritture, con l'immagine bivalente di Giuseppe, artigiano e umile lavoratore, ma nello stesso tempo padre putativo di Gesù, e quindi santo proprio nella sua semplicità (tanto che il Vangelo tratta pochissimo della sua persona!..), vien fuori un'idealizzazione per cui, celebrando la persona di san Giuseppe, si celebra così l'essere umano nella sua piena realizzazione sociale: il lavoratore.
L'uomo è lavoratore: non esiste altra identificazione più immediata. La persona umana si identifica naturalmente e senza preconcetti in due soli attributi: il sesso e il lavoro.
Sin da prima della nascita, e poi anche subito dopo, la prima cosa che suscita reale interesse in una piccola creatura appena venuta alla luce è solamente il suo sesso, il suo genere di appartenenza.
Stabilito ciò, si inizia a pensare immediatamente al lavoro. Non proprio subito...diciamo dai 3 anni in sù!.. Ricordo che quand'ero piccolo si chiedeva ai bambini: "cosa vuoi fare da grande?!".
Oggi non credo si possa fare ancora questa domanda, ma piuttosto si dovrebbe chiedere ad un bambino: "pensi di lavorare da grande?!" ...oppure: "Fino a che età speri di farti parare il culo dai soldi di tuo padre?!" ...o ancora: "Dove ti piacerebbe specializzarti nella grande industria dell'elemosina?!" ...e infine: "Sei sicuro che non morirai precario?!"..
..Scrivo queste cose per provare a riderci sù, ma la questione è davvero drammatica.
Il lavoro sta subendo un tale declassamento qualitativo, a dispetto del quale la cara vecchia disoccupazione sembra una favola per piccini! Per me (e non solo per me!) il lavoro è stato sempre associato all'immagine della stabilità, della fissità, della sicurezza. Ed oltre a questo, il lavoro era principalmente rispetto, rispetto per sè stessi prima di tutto!

Ora il lavoro invece è vergogna. La vergogna di chi ha studiato per anni e anni, buttando tempo fatica e soldi, per un obiettivo ben preciso, e si ritrova, agli albori della sua carriera lavorativa, ad essere spiazzato nell'orgoglio da annunci, concorsi e generiche offerte di lavoro che non danno alcun valore agli studi fatti e alla preparazione che si possiede, e deve quindi accontentarsi di occupazioni di comodo, neanche buone a permetterti di organizzare una vita finalmente indipendente da quella dei tuoi genitori.

Il lavoro è delusione. La delusione di chi ha lavorato per 10 anni in un'azienda, ininterrottamente e senza mai lesinare sforzi, e da un giorno all'altro viene a sapere che l'azienda sta per scomparire e con essa anche il lavoro, e il suo premio per tanti anni di dedizione alla causa consisterà in un solo mese di proroga del contratto. Insomma, una volta finito il mese, tanti auguri e "chi s'è visto, s'è visto"!.. E se questo ti succede a 45 anni, con una famiglia a carico, e la totale mancanza di prospettive per un futuro che non ti aspettavi così assurdamente e improvvisamente cupo, allora gli auguri sono quantomeno d'obbligo.

Il lavoro è vigliaccheria. La vigliaccheria di quel datore di lavoro che usa la precarizzazione come strumento di ricatto verso una giovane mamma lavoratrice (trasferitasi, con marito e figli, dal sud al centro-Italia alla ricerca di un'occupazione stabile!..), alla quale viene "chiesto" di lavorare il venerdì e il sabato di Pasqua a causa della mancanza di quel personale che, forte delle certezze del suo contratto a tempo indeterminato, si gode il meritato periodo di mini-ferie pasquali che gli spettano di diritto; mentre la nostra impotente mamma lavoratrice deve accettare, per poter poi sperare che il datore di lavori si ricordi di questa disponibilità nel momento in cui dovrà stipulare con la sua dipendente un nuovo contratto, che molto probabilmente sarà ancora a breve scadenza come il precedente!.. E la nostra mamma lavoratrice, e suo marito e i suoi bambini, devono rinunciare all'idea di passare almeno la domenica di Pasqua nella terra dove hanno lasciato il cuore, nella loro vera casa e con tutta la famiglia al completo...come dovrebbe essere per tutti.

Il lavoro è sconforto. Lo sconforto di chi, in cambio di una pesante croce posta su di una scheda elettorale, cede alle promesse di stabile occupazione fatte da un politico, il quale, essendo innanzitutto un uomo, dovrebbe quantomeno sforzarsi di dar fede alla sua parola. Ed invece la promessa va a puttane perchè il lavoro non c'è; e nei casi in cui lo si riesce almeno a creare un posto di lavoro, mancano i soldi per retribuirlo, perchè chi è stato eletto evidentemente non era poi così capace come si credeva!.. E alla fine ci si ritrova con lo sconforto di chi lavora senza esser pagato...umiliazione allo stato puro!

Riflettendoci bene, però, forse un aspetto di stabilità e di fermezza c'è ancora oggi nel mondo del lavoro: è la morte sul (e anche per il) lavoro.
Quella non cambia mai, rimane un dato costante, ed è l'unica vera prospettiva di sicurezza per un lavoratore. Quale che sia il settore di pertinenza, il mondo del lavoro te lo offre sempre un modo od uno spunto per perdere la vita..

giovedì 13 marzo 2008

Culo e tenerezza


Scriviamo raramente di calcio, ma quando la facciamo è a ragion dovuta!
Ho appena finito di assistere alla gara di coppa Uefa Everton – Fiorentina, e ho la adrenalina a mille. La Fiorentina è riuscita a passare il turno grazie ai calci di rigore, una “lotteria” che in un paese civile dovrebbero quantomeno vietare visto che gioca brutti scherzi alle coronarie di chi prende un po’ a cuore le sorti di una delle due contendenti; ci sono voluti i rigori perché dopo 120 minuti assurdi sia i tempi regolamentari, sia quelli supplementari, si erano stampati sul 2-0 per i padroni di casa dell’Everton, che avevano così pareggiato il conto con lo stesso risultato con cui erano stati battuti nella gara di andata a Firenze.
Ho detto di essere un po’ scosso, ma questo naturalmente non mi proibisce di narrare (possibilmente in poche righe!..) tutto ciò che questa serata ha voluto “donarmi”.
Innanzitutto però è meglio non prendersi in giro: sappiate che io simpatizzo per la Fiorentina (e non è tifo, perché la vera “squadra del mio cuore” ha la maglia rossonera, non è il Milan, ha poca fortuna, ma non verrà mai intaccata da niente e da nessuno)! Quella per i viola è una forte affinità che ha radici lontane e poco chiare, si va dall’idolatria per due campioni del calibro di Gabriel Omar Batistuta (mitologia pura: un Dio!) e Manuel Rui Costa (immenso come lo Spirito Santo), all’insensata partecipazione emotiva che scaturisce in me dalla visione delle maglie viola, per finire a una certa condizione psicologica per cui ho sempre idealizzato la squadra di Firenze come il più forte e sublime contropotere che il calcio italiano potesse generare di contro all’arrogante e spregiudicata (e a volte anche pregiudicata!..) superiorità sportiva, politica ed economica delle varie Juventus, Inter, Milan, Roma e Lazio.
La simpatia verso i viola non mi ostacola comunque nella lucida analisi di quella che, più che una partita di calcio, è stata una prova di calcio applicato allo squash, con la Fiorentina che faceva da muro, e l’Everton che ribatteva colpo su colpo con un’intensità tale che ha stancato anche me che ero seduto su una poltrona a guardarla solamente la partita!...Quando poi le squadre inglesi hanno l’obbligo di vincere, chiunque abbia visto un po’ di calcio sa bene ci sono davvero poche possibilità di uscire indenni e sani per gli avversari. E’ davvero come andare a scontrarsi con un treno in piena corsa: hai grandi possibilità di essere travolto, ma se sei fortunato il treno frena in tempo, tu limiti i danni e l’unica conseguenza davvero inevitabile resta il fatto di aver sporcato gran parte della mutanda per lo spavento..
Gli inglesi padroni di casa stasera hanno messo in campo rabbia, tenacia, forza, corsa, aggressività, furbizia, attenzione massima…e i viola allenati dal buon Prandelli hanno risposto con un’indolenza e una sbadataggine al limite della tenerezza.
Frey tra i pali è stato ottimo...peccato che abbia i piedi legati alla rete, e quando deve saltare per braccare palloni alti, rovini sistematicamente a terra o sulle schiene dei suoi difensori, che vengono spinti come se fossero in fila a Napoli per un concerto di Gigi D’alessio. E mentre uno di questi difensori (Gamberini) si ricorda quantomeno a sprazzi il motivo per cui lo pagano, ossia per evitare i gol avversari, e riesce quindi a prodursi in qualche bel salvataggio spericolato sugli attaccanti di casa lanciati verso il gol (uno dei quali, tale Yakubu, pur se bravo, non credo abbia ancora ben capito il senso della rete incastrata tra i tre legni colorati di bianco!..), l’altro centrale di difesa (Dario Dainelli) disonora completamente non solo la fascia di capitano che tiene al braccio, ma anche la maglia della Fiorentina, il ruolo di difensore, la nazionalità italiana…e persino il nome che porta, mostrandosi sbadato e rincoglionito come solo Loredana Bertè aveva osato; non è di certo un velocista il caro Dario, e non gli si chiede quindi di correre, ma perde quasi tutti i duelli di testa (uno dei quali contro una foca!..), e passa tutta la partita a gettare la palla in fallo laterale da qualsiasi posizione si trovi, mostrando un panico simile a quello di Gasparri quando gli si chiede di capire un discorso!..
La retroguardia sulle fasce presentava a sinistra “un uomo chiamato tristezza” (Pasqual), che dopo un’ora e mezza è riuscito finalmente a prendere le misure al suo micidiale sinistro, arrivando persino ad impensierire gli steward con un bolide che ha sfiorato la bandierina del calcio d’angolo; mentre a destra Tommy Ujifalusi, fornito di attillatissimi pant-collant neri, ha provato per tutta la partita ad imitare le migliori gesta coreografiche di Heather Parisi, dando almeno un apporto discreto in termini di dignità umana, facendo pensare che forse al posto di Dainelli non disdegnerebbe!..
Da centrocampo in su si è segnalata l’assenza di Kuzmanovic, così tanto anonimo al punto che al 20’ del primo tempo ho iniziato a pensare che fosse stato ceduto…e a cui tra l’altro va riconosciuto l’importante record di essere stato sostituito in campo da uno ancora più inutile di lui (Gobbi). Accanto a lui Donadel e Montolivo hanno dimostrato come due giocatori, messi insieme, possano fornire alla squadra un apporto pari a quello di un cane guida per non vedenti, con tutto il rispetto per il cane. Il biondo Donadel ci mette la corsa, è vero…ma se non facesse neanche quello sarebbe da relegare ai botteghini, visto che quando prova ad avanzare palla al piede riesce addirittura a fermarsi da solo prima che lo ostacoli qualche avversario; Montolivo invece soffre il solito problema di non smaltire bene la quantità industriale di canne che si fuma prima del match…e non solo corre senza sapere dove cazzo andare, ma riesce nell’ardua impresa di scegliere sempre la giocata peggiore per i compagni!..
Quindi c’è Jorgensen, che non si capisce ancora in quale cacchio di ruolo abbia giocato; lo stimiamo tutti in Italia, ma negli interventi deve essere più deciso con quella gambina, altrimenti se conserva anche quella pettinatura sembra davvero un bambino di 7 anni; esce stremato, tanto che a fine gara non fa la doccia, ma viene lavato a mano in una bacinella da Prandelli. Al suo posto entra Santana…ha siglato il rigore decisivo: posso criticarlo!?!..
E per finire l’attacco: Osvaldo sembra sia in crescita, si muove, si fa vedere e torna persino a recuperare palla a centrocampo…dicono che cerca di assomigliare a Batistuta…speriamo che Batistuta e il suo avvocato non lo vengano mai a sapere!.. Bobone Vieri ha cercato in tutti i modi di farsi vedere, ma non è servito a molto…infatti credo che sia rimasto all’aeroporto e che la squadra sia partita senza di lui! Dal secondo tempo si vede in campo Pazzini: mi vergogno quasi a dirlo, ma ha giocato da attaccante! Colpi di testa, sponde e un tiro in porta pericoloso…non basterebbe una puntata di Sfide!..
Tanta sofferenza, poi i rigori…e la Sorte che sorride ai viola.

lunedì 10 marzo 2008

Quelli che il blog


Quelli che il blog non lo guardano..
Quelli che il blog non lo guardano più perché non c’è mai nulla di nuovo..
Quelli che il blog non lo guardo più neanche io che l’ho creato..
Quelli che il blog lo visitano con sincera curiosità..
Quelli che il blog lo visitano perché si sentono “costretti”..
Quelli che il blog lo guardano perché un blog così brutto non si è mai visto..
Quelli che il blog è troppo poco politicamente scorretto..
Quelli che il blog è poco politicamente corretto per pensare di essere una cosa seria..
Quelli che il blog non è politicamente corrotto..
Quelli che il blog deve far ridere..
Quelli che il blog deve far riflettere..
Quelli che il blog è libero di dire quello solo quello che si può dire..
Quelli che il blog è il mio diario personale..
Quelli che il blog “è mio, e lo gestisco io!”..
Quelli che il blog serve ad allontanare i ragazzi dalla droga..
Quelli che il blog sta diventando la nuova droga dei giovani..
Quelli che il blog è una perdita di tempo..
Quelli che il blog è l’anticamera del giornalismo..
Quelli che il blog lo usano per sputtanarsi..
Quelli che il blog è bello, ma manca ancora qualcosa..
Quelli che il blog non posso visitarlo perché uso internet solo per le cose importanti..
Quelli che il blog non posso visitarlo perché devo vedere su youTube i video dei ragazzi che si accendono i peli del culo..
Quelli che il blog ormai è passato di moda..
Quelli che il blog ha poche visite, quindi non vale niente..
Quelli che il blog ha tante visite: allora complimenti!..
Quelli che il blog lo creano solo per avere i complimenti..
Quelli che il blog ha dei post troppo lunghi..
Quelli che il blog lo legge seriamente una persona su dieci..
Quelli che il blog pensano si scriva da solo..
Quelli che il blog ha poche foto di donne semi-nude..
Quelli che il blog non vale proprio la pena..
Quelli che il blog sta subendo le conseguenze negative della recessione economica americana..
Quelli che il blog sta subendo gli effetti nefasti della fine della connessione a scrocco dal libanese che mi abita sopra..
Quelli che il blog vivacchia grazie all’internet point vicino casa, che puzza di pisciata post-kebab..
Quelli che il blog purtroppo non ha ancora le credenziali per essere chiuso..
Quelli che il blog è ancora aperto se non ve ne siete accorti!