giovedì 31 luglio 2008

Spirito Critico ThreeNews

CIVITAVECCHIA. GAFFE DI SCAJOLA ALLA CENTRALE ELETTRICA.

All'inaugurazione della centrale elettrica di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, il ministro per le attività produttive Claudio Scajola ha salutato l'apertura dell'impianto con una frase infelice che ha scatenato l'ira e il fastidio di molti. Ha detto Scajola: "Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale.."
Polemiche sono giunte subito le reazione dei Comunisti Italiani che parlano di "voltastomaco" per l'imperdonabile riferimento "alla perdita di vite umane come effetto collaterale sopportabile!.."
Gli uomini del ministro inoltrano un comunicato in cui parlano di accuse strumentali dall'opposizione, e ricordano con orgoglio come queste sparate del cazzo dell'onorevole Scajola non siano inconsapevoli, ma bensì una prassi ormai ben consolidata dell'attività politica del centro-destra. E rimembrano a proposito l'encomiabile definizione di "rompicoglioni" assegnata da Scajola a quel Marco Biagi che continuava a chiedere una scorta!..
Il governo annuncia che da domani, per evitare ulteriori spiacevoli fraintendimenti il ministro Scajola avrà come unico e solo portavoce Cristina D'avena!..



RIFORME. E' DIALOGO FINI-D'ALEMA

- I due hanno parlato di federalismo fiscale davanti a una spigola. Primi frutti positivi del'incontro già alla fine del colloquio, con la decisione comune di proporre la spigola come prossimo ministro delle riforme al posto di Bossi. La rinuncia, schifata, della spigola provoca la reazione stizzita di Massimo D'alema: "Preferisco il salmone!.."
Fini sembra indifferente e non si pronuncia, ma nel pomeriggio la spigola viene incredibilmente trovata morta in una scuola di Genova, schiacciata sotto il peso di otto kg di olive rigorosamente nere!..
La sinistra radicale chiede l'apertura di una commissione parlamentare d'inchiesta.
La sinistra radicale si ricorda di non avere neanche un solo posto in Parlamento.
La sinistra radicale torna a dormire!..
Chiude la polemica il ministro Scajola: "quella spigola era una gran rompicoglioni!.."


MATERA. ALL'UNIVERSITA' PIACERI SESSUALI IN CAMBIO DEL VOTO

- Scandalo nella sede di Matera dell'Università degli studi della Basilicata. Un professore di Storia della Lingua Italiana, Emanuele Giordano, ricatta le studentesse offrendo buoni voti all'esame in cambio di varie prestazioni sessuali.
La polizia afferma: "Il fenomeno è molto più esteso di quello che pensavamo!.."
Una delle ragazze molestate risponde annoiata: "Ma quale fenomeno!?...In quell'ufficio di esteso e di grande non vi era assolutamente nulla!.."
Venuta a conoscenza dell'accaduto, il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna decide di iscriversi all'Università degli studi della Basilicata!..

martedì 22 luglio 2008

" Và pitt' l'ogn a 'i paperell'! " - Capitolo IV

Lo scorso sabato mi sono inbattuto in una mirabile intervista a Lewis Hamilton pubblicata da Sportweek, inserto settimanale de La Gazzetta dello Sport. L'appena 23enne Hamilton, pilota della scuderia McLaren, è niente meno che l'attuale capo classifica del campionato mondiale di Formula 1. Ma considerando il mio pressochè totale disinteresse (o sarebbe meglio dire disgusto!..) verso questa sottospecie di sport, non credo che ad attirarmi a leggere l'intervista al giovane pilota inglese sia stata una qualche forma di riconoscimento della sua fama nonchè della sua gloria sportiva; soprattutto perchè, per quel poco che lo conosco, Lewis Hamilton sembra avere arroganza e presunzione in abbondanza da poter essere tranquillamente odiato per le prossime sei generazioni!..
Ciò che ha colto di sasso la mia attenzione è stato invece il titolo del servizio, rielaborazione quasi fedele di uno dei pensieri espressi da Hamilton durante l'intervista: "IO CHE NON SONO MAI STATO BAMBINO".
All'inizio ho pensato che il pilota inglese fosse stato prigioniero di un buco temporale di stampo alieno che l'ha costretto a vivere in un'altra dimensione crono-spaziale una parte importante della sua vita...ma tale spiegazione non reggeva in alcuni punti!.. Ed essendo la frase effettivamente strana e di non immediata comprensione, mi son trovato a costretto a perdere istanti del mio prezioso tempo per ricercare, tra i passi dell'intervista, quelle che sono state le parole effettivamente pronunciate dal giovane Lewis. Ed ecco che mi ritrovo a leggere: "Non è facile rinunciare alla propria gioventù: da quando ho 10 anni passo tutti i miei week-end sulle piste. Sono cresciuto in fretta e sempre con mio padre al fianco."
Ora, caro Hamilton: ma che cazzo dici?!
Innazittutto hai un padre che è stato sempre con te...quando invece molti alla tua età non sanno neanche cos'è una famiglia!..
Sei sotto contratto come pilota alla McLaren dall'età di 12 anni...mentre ci sono trentenni laureati che studiano anche loro da quando hanno 10 anni, ma si devono accontentare al massimo di un contratto di lavoro di 12 mesi, dopo aver passato sui libri gran parte della loro govinezza, spesso week-end compresi!..
Per non parlare poi del fatto che, come tutti gli sportivi di professione, hai la fortuna di svolgere come lavoro un'attività che è prima di tutto un divertimento, la tua passione principale da quando sei nato...mentre non credo possa dirsi lo stesso per i muratori o per quelli che raccolgono i pomodori!..
E infine, Lewis Hamilton, ti rendi conto di quanto guadagni alla tua età semplicemente per sederti su una monoposto che va come un bolide e guidarla, una volta ogni due settimane?!...E per renderti l'idea vorrei farti sapere, caro il mio sfortunatello dall'infanzia travagliata, che tutto quello che tu hai guadagnato nella tua vita fino ad oggi, è già di più di quanto potremo guadagnare io, e tutte le persone che conosco, nell'arco delle prossime due generazioni!..
Ohi Hamilton, ma vai a cagare và..

venerdì 18 luglio 2008

Origini di sottosviluppo..

Non abbiamo mai dedicato pensieri speciali a persone, famose o meno, che sono venute a mancare. Ma c'è su YouTube un brevissimo video di Gianfranco Funari che vorrei proporvi perchè da un lato permette di ricordare lo stesso Funari, che ho sempre ammirato quantomeno per la grinta e la detrminazione con cui sosteneva le sue idee, e nello stesso tempo ci illumina per l'ennesima volta (se mai ve ne fosse ancora l'esigenza!..) su quanto la mediocre onestà intellettuale e la deprimente collusione regnino indisturbati nella classe politica italiana degli ultimi 30 anni!....


venerdì 4 luglio 2008

Crazy casting

“Salve, chiamo per l’annuncio.”
Iniziano sempre così i cercatori di camere. E d’altra parte come dovrebbero iniziare?! Chiari, sintetici, diretti ed educati. Tutte qualità che però si dissolvono nel proseguo della conversazione, e che scompaiono definitivamente al momento della visita diretta, in cui si concretizza anche l’incontro tra gli aspiranti affittuari e coloro che nella casa già ci vivono.
Ma rimaniamo per un attimo al primordiale approccio telefonico. Dopo l’introduzione, uguale più o meno per tutti, partono le prime variazioni di percorso mentale. E senti allora chiederti:

(L’altro) “Quindi...sono due le camere che affittate?!”
(Io) Si, come è scritto sull’annuncio..”
(L’altro) Ah, ok…e sono libere da settembre, si?!”
(Io) Si…si, come è scritto sull’annuncio..”
(L’altro) L’appartamento allora è vicino piazza Morlacchi?!”
(Io) Certo…come dice sempre l’annuncio..

Un bel preambolo inutile lungo una giornata per non sapere nulla di più di ciò che non sia stato già captato dall’annuncio! Perché se tu m’hai chiamato, caro il mio potenziale affittuario, significa che hai letto un annuncio e poi di conseguenza preso il relativo numero, vero!?...E allora per quale stramaledetto motivo mi chiedi cose che già sai!? Non lo sapremo mai..
Dopo questo primo contatto si inizia ad entrare pian piano nello specifico, come è logico che sia. Purtroppo però con risultati altamente scadenti:

(L’altro) “Di preciso dove si trova l’appartamento?”
(Io) “Via Baldeschi. Se non la conosci ti spiego dov’è.”
(L’altro) “Ah grazie…ma c’è l’ascensore?”
(Io) “No!..”
(L’altro) “E i mobili come sono? Nuovi?”
(Io) “Beh…non nuovissimi, ma sono più che decenti. Comunque se t’interessa ti spiego dov’è la casa così la vieni a vedere!?”

..E’ qui che si comincia a rasentare il sentiero interminabile della follia.
Innanzitutto c’è da sottolineare che se chiami per una camera nel centro storico di Perugia e ti viene in mente di chiedere se il palazzo ha l’ascensore, allora vuol dire che non sai davvero di cosa stai parlando e che Perugia la conosci quasi come io conosco di persona il Papa!... Detto ciò, vale proprio la pena che tu, potenziale affittuario non più tanto simpatico, perda due ore al telefono per farmi delle domande che non hanno nulla di produttivo, invece di farti spiegare dov’è sta cazzo di casa e venire quindi a vedere l’appartamento per avere un’idea più chiara?! Un altro dilemma epocale..

Finalmente riesco a far capire all’essere che abita l’altro capo della cornetta (generalmente donna) dove si trova la casa, e mi sento quindi a un passo dalla fine di quella maledetta telefonata. Ma prima della chiusura mi arriva l’ultima stoccata:

(Io) “Hai capito dov’è il palazzo?”
(L’altro) “Si ho capito.”
(Io) “Va bene, allora ci vediamo per le 6.”
(L’altro) “Ah si…e dove ci vediamo?”

Come sarebbe “dove ci vediamo”!?... Se ti spiego dov’è l’appartamento perché tu lo vuoi vedere, brutto affittuario virtuale dei miei stivali, allora ci vediamo a casa! Non avrai mica pensato nella tua mente bacata che sarei sceso per non farti perdere tempo a cercare il numero civico, oppure per accoglierti nel quartiere o qualche altra vaccata del genere?! Dai su..
Quando si giunge dopo tanta spasmodica attesa al fatidico incontro dal vivo, si inizia a sentire tutta quell’adrenalina e l’eccitazione tipica di chi sa che l’evento che sta per svolgersi potrà lasciare nella storia tracce indelebili di sé, perle da tramandare ai posteri come eredità di quelle che sono state le antiche forme di stupidità umana.
Da in questo momento in poi c’è solo un concetto che può definire tutto quello che succede: il caos.

Gente che va e gente che viene; poveri idioti che ti chiamano al cellulare per dirti che sono sotto al portone e non trovano il citofono (che io vorrei chiedere loro se li rincoglionisce il fatto di cercare una casa nuova, oppure se fanno questa figura da furbi ogni volta che devono andare in un posto in cui non sono mai stati prima!?..); individui persi nei meandri della scalinata per non aver capito che quando tu al citofono hai detto loro “ultimo piano”, intendevi proprio l’ultimo piano del palazzo e non l’ultimo piano tra quelli contemplati dalla loro mente o dalle loro capacità fisiche; potenziali affittuari che si presentono contemporaneamente senza che tu possa capire chi è venuto con chi, chi è venuto e perché, chi è venuto per le camere, e chi invece non è interessato alle camere ed è semplicemente un amico ospitato da qualcuno, ma non fa in tempo a spiegare la ragione della sua presenza ed è quindi costretto a sorbirsi la visita guidata di tutta la casa; una porta che rimane sempre aperta con gente che si ritrova fuori ad aspettare il proprio turno come se si trovasse da un medico qualsiasi…insomma c’è di tutto!

Ma il bello è ancora da venire, e sta tutto nel rapporto dialettico tra abitatori e “affittuandi”, anzi soprattutto nell’atteggiamento di questi e in alcune loro frasi geniali che spaccano la monotonia e l’anonimato di un semplice discorso, e che per brevità di spazi e tempi non posso riportare interamente.
Un pomeriggio una ragazza, vestita come la ballerina di un carillon tarocco, arriva col suo ragazzo dall’atteggiamento incomprensibile (di cui non dirò nulla per rispetto di quella brutta malattia che è la megalomania!..) e senza sapere né leggere e né scrivere, e forse neanche pensare, esordisce con questa perla:
Ma perché non fate dare un’imbiancata alle pareti?”
Noi avremmo anche potuto tranquillamente risponderle: “ma perché non ti fai i cazzi tuoi visto che fino a prova contraria non abiti ancora qui…e probabilmente non ci abiterai mai?!..”; però preferimmo il silenzio, che in questo caso valeva più di mille offese.

Come non parlare poi delle ragazze che si mostrano interessate, e poi ti spiazzano alla fine con frasi tipo “lo spazio comune è troppo piccolo!..”; oppure “mi spiace, ma l’armadio è piccolo ed io ho tanta roba!... Peccato perché 200€ non era male come prezzo!..”
Ma peccato lo dico io! Peccato che a nessuna viene in mente che le camere costano poco proprio perché non sono grandi come le sale di una reggia e quindi dentro non ci entra il guardaroba della regina Elisabetta!..
(Continua...)