venerdì 1 ottobre 2010

Il paese che ho in ventre


Il mio paese è un paese dove puoi dire che i cittadini della capitale sono dei "porci". E senza scherzare. Ma chi ti sta accanto crede che quella sulla tua faccia sia una smorfia divertita. Invece sono i segni dell'ictus. Poi i cittadini della capitale s'incazzano, e tu rispondi "Ohh, tanto casino per una semplice battuta!?", e indichi a tutti di vedere la risatella che sfugge dal tuo volto. Insomma alla fine t'ha salvato un ictus: che culo!

Il mio paese è un paese dove un parlamentare dice al capo del governo che è uno "stupratore della democrazia", mentre il capo del governo appella il parlamentare come "pazzo". Ora, se dovessi seguire la legge di vita del bipolarismo, direi che delle due frasi una è vera, e l'altra no. Fatto è che in entrambi i casi sarei molto preoccupato. E non posso neanche pensare che siano tutte e due tesi da scartare, perché altrimenti potrebbero anche essere tutte e due vere....oh cazzo!

Il mio paese è un paese dove si attacca ferocemente chi associa il mio paese al luogo comune della mafia. Però se vieni condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, allora no: nel mio paese non ti dice nulla nessuno. Perché la mafia farà male, ma fanno ancor più male i luoghi comuni..

Il mio paese è un paese dove i principali uomini del principale partito di sinistra esultavano per aver acquistato delle banche. La famiglia del capo della destra è partecipe dei consigli d'amministrazione di molte banche. Il partito leganordista-secessionista-antimeridionalista-pallista parla anch'esso ogni giorno delle banche. Però un povero stronzo per avere un prestito o aprire un mutuo deve rivolgersi direttamente al padreterno, che è notoriamente sprovvisto di amicizie nel gotha della finanza..

Il mio paese è un paese dove la gente si lamenta. Si lamenta perché ci sono troppi ricchi, troppi poveri, troppi stranieri, troppi musulmani, troppi rumeni, troppi romani, troppi razzisti, troppi poliziotti, troppi ladri, troppi ultras, troppi gay, troppi impicci, troppi inciuci, troppi laici e troppi preti. Però questa gente spende, fa i debiti, sfrutta, denigra, si appropria indebitamente, picchia i propri parenti, violenta le proprie donne, accoltella i rivali, paga tangenti, chiede favori, sputa bestemmie e sevizia minori. Odia i politici e vota.

Il mio paese è un paese dove la gente si lamenta di se stessa. E anch'io.


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