giovedì 23 settembre 2010

Gocce di poesia - Atto III


CANTO PER GLI IRREQUIETI


Girare pagina, ancora una volta.
Fino a logorarsi i polpastrelli.
Fino a sgualcire gli angoli del foglio.
Questo capitolo è stato un po' spento.
Trama banale in un contesto favoloso,
ma senza vita.
Non resti a pensarci e vai avanti.
Per nuovi scenari e nuovi problemi,
nuove accuse e nuovi patimenti.
Ripensamenti di ripensamenti.
Arrivederci.


E la strada del ritorno,
tradita e permalosa,
dirà che l'hai trattata da puttana.
Meriterebbe scuse, ma non ora.
Ora bisogna solo concentrarsi:
attendere del libro i nuovi passi,
sperando che non siano passi falsi.
Poi andare, correre e fuggire,
come la fuga mia da quel cliché:
non sono io che cambio prospettiva;
sono le prospettive che cambiano me.

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