sabato 14 aprile 2012

Tragedia di un comico in mongolfiera

 - Salve, sono un comico.
 - E' sicuro?
 - Abbastanza.
 - E mica si può essere sicuri di essere comici, deve far ridere innanzitutto.
 - Cosa?
 - Si, deve dire battute, fare faccette, suscitare ilarità.
 - No mi scusi, proprio non la seguo.
 - Come non mi segue? Mi ascolti: il comico è quello che fa ridere, no?
 - Si, credo di si.
 - Ecco, quindi se lei mi dice che fa il comico allora mi deve dimostrare che sa far ridere!
 - Ah si?
 - E certo! Mica può venire a presentare un'autocertificazione.
 - Perché ha messo l'apostrofo prima di "autocertificazione"?
 - Come perché? E' così che si dice! E poi scusi, questo apostrofo l'ha visto o l'ha sentito? Come fa ad essere sicuro che c'era?
 - Sono sicuro ci fosse.
 - E perché?
 - Semplice, mi sono fidato del fatto che lei parli in un italiano corretto.
 - Davvero si è fidato?
 - Si. Per questo pensavo che si sarebbe fidato di me quando le ho detto di essere un comico. Così ci si comporta tra gentiluomini.
 - Ma no aspetti, le chiedo scusa. In effetti guardandola bene ora ci credo che lei sia un comico.
 - Ecco, mi spiace, ma si sta sbagliando di nuovo. Lei mi ha tolto la voglia di sorridere. Ed io oramai ho smesso di essere comico. Addio.

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