PREMESSA
Apollonio e Lepido erano amici per la pelle. Ma che dico per la pelle, erano proprio amici per le palle! Virilmente intese come simbolo di coraggio e partecipazione. Ognuno sapeva tutto dell'altro. Dividevano tra loro risate, gioie, dolori, litigi, incomprensioni. Tranne che per le questioni d’amore, facevano tutto insieme, anche se avevano caratteri decisamente diversi. Difatti ogni volta l’uno doveva assecondare ciò che aveva deciso di fare l'altro. Errori compresi. Ma l'amicizia in fondo è questo.
Fino al fattaccio potevano essere considerati una sola persona. Due corpi diversi che per qualche alchimia indecifrabile si ritrovavano a vivere come un’unica entità. Una sorta di esperienza umana bipartisan. Tante difficoltà vissute assieme, la convinzione che l’unione fosse la vera forza, come dice il proverbio, e il desiderio di raggiungere la felicità con quel che s’aveva a disposizione.
Ognuno tentava di prendere solo il meglio dell’altro. E non si trattava di stupida emulazione, bensì di un sincero rapporto di simbiosi. Il vero tradimento sarebbe stato scimmiottare il comportamento superficiale degli altri ragazzi, derisi e giudicati come specie a cui madre natura aveva giocato un brutto scherzo. L’adesione ai comportamenti più comuni sarebbe stata dunque tacciata di infamia, come si fa in un’associazione mafiosa. Ed esattamente come in tutte le storie di mafia, anche nella nostra storia c’è un finale tragico.
Ma il finale non nasce da sé, così all'improvviso, come un rutto. E' l'ultima tappa di un percorso. Arriviamoci con calma. Il tempo non ci manca..
Ognuno tentava di prendere solo il meglio dell’altro. E non si trattava di stupida emulazione, bensì di un sincero rapporto di simbiosi. Il vero tradimento sarebbe stato scimmiottare il comportamento superficiale degli altri ragazzi, derisi e giudicati come specie a cui madre natura aveva giocato un brutto scherzo. L’adesione ai comportamenti più comuni sarebbe stata dunque tacciata di infamia, come si fa in un’associazione mafiosa. Ed esattamente come in tutte le storie di mafia, anche nella nostra storia c’è un finale tragico.
Ma il finale non nasce da sé, così all'improvviso, come un rutto. E' l'ultima tappa di un percorso. Arriviamoci con calma. Il tempo non ci manca..
Quando saremo al tempo delle ciliegie
usignolo e merlo faranno festa.
Le belle avranno la follia in testa
e gli innamorati il sole nel cuore.
Però è così corto il tempo delle ciliegie
dove si va insieme a cogliere sognanti
come orecchini..
ciliegie d'amore uguali ai vestiti
che cadono sulle foglie come gocce di sangue.
Quando sarete al tempo delle ciliegie
se temete le pene d'amore evitate le belle.
Io che non temo le crudeli pene
non evito di vivere per evitare di soffrire.
Amerò sempre il tempo delle ciliegie.
E' da allora che porto nel cuore una piaga aperta,
e dama fortuna che tanto mi ha offerto
non ha mai potuto calmare il dolore.
Amerò sempre il tempo delle ciliegie
ed il ricordo che porto nel cuore.
(Jean-Baptiste Clément)
2 commenti:
a me sembra una dichiarazione di guerra
a me no...e non mi fate bruciare il finale!..
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