Morte alla pioggia.
Morte al cielo, che caga piccole palline di grandine pesanti come delle polpette di pietra. E mi spacca le piante, e mi spacca le tende, e mi spacca i maroni.
Morte alle nuvole colme di pioggia, che pare quasi seguano l'andamento dei miei malumori. E non arrivano mai quando sono felice, sovrappensiero, sereno, e potrei sbattermene di uno scroscio d'acqua grigia. No, arrivano quando ho la vita appesa; quando conto i giramenti...dei miei pensieri; quando la pesantezza ce l'ho già in testa e gradirei non vederla riprodotta nei segni di madre natura.
Morte al rumore maledetto e incessante delle gocce d'acqua, antipatiche sorelle forti del dono dell'inopportunità. La vostra guerriglia è un continuo lanciarsi contro le strutture costruite dall'uomo, barriere artificialmente poste dagli esseri umani per fingersi padroni di un mondo che in realtà può solo inchinarsi alla superiorità delle forze preesistenti della natura.
Morte al vento, che anticipa la storia e da' il segnale di battaglia con il suo soffio che si diffonde intimidatorio in ogni minimo spazio gli sia concesso.
Morte alle sponde, create dall'uomo per esercitare il potere primario della costruzione, e piegate alla forza dirompente dell'acqua che le seduce e le sfrutta per arrivare dove in realtà da sola non sarebbe mai arrivata. E scopri che il riparo non esiste, esiste l'illusione del riparo, la rappresentazione, ma ci sarà sempre qualcosa che si bagnerà.
Morte ai buchi, che facilitano l'acqua. Piccole spie, traditori del sistema di difesa, pezzi di mondo che si son venduti alla natura come prostitute di un mondo materiale ormai privo di sani principi.
Morte a me, che mi trovo sotto a tutto questo. Colpevole di aver osato tanto, di aver sfidato la rabbia del cielo che tutto guarda, qualcosa sopporta, e qualcuno punisce.
Perché serve sempre un capro espiatorio. Proprio come accade in tutte le rivoluzioni di piazza. Solo che stavolta si trattava di una terrazza, quella di casa mia..
2 commenti:
la prossima cosa sarà...l'elogio della ramazza!?
Si pensavo ad un'apologia dello scopettone..ma siamo lì insomma...
Posta un commento