Compagnia. La compagnia è importante. E' importante. Mi continuavi a ripetere, mentre andavi via.
Sono sicuro che qualcuno saprà apprezzare la tua naturalezza nell'ignorare i problemi. Sono sicuro. I problemi ti sfiorano come un autobus passato troppo presto, una volta che li perdi di vista non ci pensi più. Arriverà qualcos'altro.
Arriverà davvero? Comunque ti invidio. Invidio il fatto che sai fuggire da ciò che non ti piace. La tua morale è il tuo piacere, la tua etica paga il prezzo alla tua serenità. Ieri mi hai dato un bacio, oggi il giovane ricordo di quel bacio era già troppo invadente per il tuo severo senso di libertà. Capisco, vuoi riprenderti la tua vita non appena temi che possa scapparti dalle unghie. Ma capisco meno il tuo risentimento nei miei confronti. E ancor meno quello schiaffo su una guancia già maltrattata dai tuoi baci mancati.
Mi mancherai. Mancherai a uno, dieci, forse quaranta minuti. Mancherai a un'ora o a tutto il pomeriggio. Probabilmente pure a un pezzo di sera. Resteranno con me solo le tue stranezze, nella forma di quelle incomprensibili porte a vetro che continui a chiudermi in faccia e che io non sto mai attento a riconoscere. Porca puttana quante botte ho preso sul naso! Forse me l'hanno migliorato..
Ma non migliorerà la mia condizione dopo queste parole. Tu odi le parole. Non tutte però, solo quelle che esprimono idee altrui. Perciò sembri privata di qualsiasi socialità.
"La compagnia è importante", mi continuavi a ripetere. Volevi che lo ricordassi bene. Ecco perché sei andata via.
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