Obbligato moralmente a scrivere qualcosa di serio ogni tanto, oggi voglio porre alla vostra attenzione un'iniziativa piccola, ma di grande valore per chi pensa sia giusto combattere (scusate la retorica...diciamo almeno impegnarsi!) per vedere i rispettati i diritti di tutti gli uomini, e principalmente quel diritto alla vita, così tanto strumentalizzato e schiumante negli ampollosi discorsi dei nostri politici in tempi di polemiche mediatiche (basti pensare alle indecenti farneticazioni durante gli ultimi drammatici sviluppi del caso della povera Eluana Englaro!), e così poco presente nelle vicende quotidiane e oscure della realtà nazionale, lì dove spesso non arriva neanche la cronaca di tv e stampa.
L'esempio in questo caso sono le carceri italiane. Le loro storie di orrore, di dolore, di incomprensibile e tormentato mistero. Un numero di morti che parla quasi di sterminio. Famiglie disperate a cui è stata spezzata la vita, famiglie che non hanno più rivisto i propri cari (la storia, già accennata, di Niki Aprile Gatti ne è l'emblema, e se non la conoscete informatevi!), famiglie che sono partite dal profondo solco lasciato da queste tristi perdite per avanzare, tra sentieri impervi e densi di ostacoli inimagginabili, su una strada che vorrebbero li congiugesse infine alla giustizia, alla verità.
Perché per loro è un dovere inderogabile. E dovrebbe esserlo per tutti, soprattutto per lo Stato. Ma forse chiediamo troppo!?..
Per questo vi rigiro la lodevole iniziativa dell'amico Incarcerato, che trovate a questo link.
Leggete bene di cosa si tratta, aderite, e scorrete anche altri post recenti nel suo blog, perché troverete altri dettagli riguardo alla macabra questione delle nostre prigioni.
Mi raccomando non fate gli stronzi, che per quello c'è sempre tempo.
Vi odio.
Distinti saluti.
1 commento:
Grazie davvero per questo tuo post. Contribuire in questa battaglia ti fa onore!
Un abbraccio e speriamo bene.
Non è inutile, credimi...
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