Detto ciò, impegnato a capire dove questo programma volesse condurre i miei sensi appannati e affamati, sono stato improvvisamente scosso da una scena che ha destato in me forti perplessità, una situazione di duro impatto drammatico, dove si evinceva chiaramente che qualche attore avesse preso in mano le redini del gioco, inoltrandosi in un'improvvisazione rivelatasi però insufficiente a reggere gli intricati nodi di una trama in realtà poco avvincente.
L'attore in questione, che è poi un'attrice, mi pare sia stata definita una "giornalista".
Questa giornalista narrava del contesto in cui affonda le sue radici un pericoloso criminale. Un tipo insospettabile, sospettato di sequestri e schifosi stupri seriali nei garage di Roma, fortunatamente, e speriamo definitivamente, fermato dalla polizia.
Questa giornalista descriveva quindi i posti frequentati, le atttività abitudinarie, e tutto ciò che di quotidiano e normale potesse presentare la vita del violento maniaco.
..Senonché questa giornalista, vagando e raccontando, finisce con l'arrivare in un bar. Qui giunta, non le passa null'altro per la testa che chiedere al barista (non sono le parole esatte, ma ci sono quasi tutte e il senso della frase è intatto):
Scusi, sappiamo che il sospettato si serviva spesso qui...
COSA PRENDEVA DI
SOLITO?!....
Come?...Cosa??...Ma soprattutto PERCHE'???......Scusate, mi son fatto prendere dall'enfasi.
Comunque c'è davvero da chiedersi perché un'informazione sulle abitudini alimentari, fuori dai pasti, di un porco e frustrato violentatore, debba interessare alla collettività mediatica!
E da qui muove il mio dilemma:
devo pensare che un cappuccino può contribuire ad una devianza nella gestione degli impulsi sessuali molto più di un tè freddo o di un succo di frutta...oppure devo semplicemente accettare l'idea che qualcuno al tg2 abbia decisamente sbagliato mestiere?....
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