sabato 30 agosto 2014

L'alfabeto dell'estate 2014: A come "animatore"


Animatore - È lui, è lei, sono loro i veicoli del male.
Sei in spiaggia, non hai niente da fare semplicemente perché non vuoi fare niente, non devi fare niente, sei lì apposta, a godere di questa fortuna che capita (se capita) una volta l'anno, sei moralmente autorizzato a gestire in maniera brutta e inutile il tempo che ti separa dal prossimo bisogno primario, hai persino la possibilità di farlo con un'invidiabile e insolita serenità d'animo, ed invece: "VUOI PARTECIPARE AL TIRO ALLA CORDA?" - "Ma non si chiamava tiro alla fune?" - "Vabbè è uguale, comunque ti va, alle 15 vicino alla torretta?" - "No."
No, perché non esiste una torretta in questa spiaggia di merda. Poi perché a quell'ora digerisco, oppure dormo, magari tutte e due le cose insieme, e poi fa caldo, in ogni caso nessuna ti dà il diritto, solo perché hai una maglietta con una scritta (ne ho qualcuna anch'io, che credi?) e un pantaloncino magari dello stesso colore della maglia, di venire a svegliarmi, di toccarmi, di rivolgermi espressioni mirate alla condivisione di un momento di cui nemmeno ti frega un cazzo, ma che ti serve solo per giustificare quei pochi spicci che ti danno di paga!

Quindi, superato il fastidio, mi coglie la fase di riflessione: perché gli animatori sono sempre di un altro posto? Mi spiego: sono di Foggia, vado in una località balneare in provincia di Foggia, e mi trovo questo stronzetto con gli occhiali alla Woody Allen e la simpatia di Ignazio La Russa il quale ironizza sul fatto che, a causa del suo essere vagamente barese, si trova 'costretto' a frenare le sue simpatie per il Bari o chissà quale altra squadraccia di quel pezzo di mondo definito "resto della Puglia". Ma che vuoi? Ma chi ti vuole? Chi ti ha chiamato? Perché non vai a rianimare gli ogm di "Pane e pomodoro"?
(Qualche anno fa, in zona Vieste, trovai una barista proveniente da non so quale anfratto scarsamente illuminato tra il Piemonte e la Liguria: "Vengo qui perché c'è più lavoro, ogni anno trovo sempre un lido disposto a farmi lavorare, ma appena finisco vado a casa, non mi piace tanto il posto". La figlia di Cavour, sarà stata una pronipote al massimo.)

Ma chiudiamo con gli animatori, anzi chiudiamo gli animatori: al buio, legati, così per vedere l'effetto che fa, direbbe Iannacci. Portatori instancabili di un'allegria parzialmente scremata da quell'appiccicosa etichetta che si portano incisa sul sorriso di cortesia: "SONO ALLEGRO MA NON MI VA PER UN CAZZO: STO QUA SOLO PER FAR DIVERTIRE TE!"
Allora ti senti anche un po' in colpa. Non per loro, 'sti cazzi, che si annoino pure... Ma per te stesso. Pensi: e se davvero avessi dato l'impressione di volermi divertire? Sarebbe un precedente. Subito dopo verrebbe la richiesta d'aiuto disinteressata al parente mezzo prete ("Ho una crisi di coscienza..."), quindi si finirebbe direttamente al sostegno economico della mafia, pur non avendone alcun bisogno.
E tutto questo perché un adolescente fisicato e una burrosa pagnotta di buon umore, in cerca della loro borghese indipendenza economica, hanno interrotto il tuo sogno erotico con Antonija Misura per invitarti a partecipare "a una bellissima mezzora di ZUMBA TONIC!". Che non è nemmeno un corso d'assaggio di cocktail.


Nessun commento: