domenica 20 maggio 2012

Gocce di poesia - Atto VIII


LA COSCIENZA DI MENO

Al fisico non chiedere quanta vita c'è in un atomo, e a me non domandare quanta morte c'è in un pianto.
All'infermiere non alzare il gomito, e a me non versare un calice amaro.
Al commercialista non permettere di avere conti in sospeso, e a me non lesinare il tempo di tirare le somme.
Al giudice non regalare sospetti, e a me non conservare dubbi.
All'autista non parlare nel frattempo, e a me non chiudere porte se non le chiude il vento.
Al comico non far sciogliere una pausa, e a me non costruire una parola che sia già una scusa.
All'ottico non spostare un obiettivo, e a me non fissare un sogno a un tuo congiuntivo.
Al giardiniere non stringere la mano, e a me non aprire gli occhi.
Al direttore di banca non prestare attenzione, e a me non richiedere indietro un'emozione.
Al dentista non invocare grazia sull'anestesia, e a me non implorare lucidità in una poesia.


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