giovedì 27 ottobre 2011

Gocce di poesia - Atto VI

LA BALLATA DEGLI OCCHI STANCHI

Fiori liberati
da mani troppo sporche,
facce e letti sfatti,
aroma di caffè.

Piangono sorrisi
dopo estati morte,
sbattono le porte,
l'inverno fa da sé.

Ombre cancellate
tra cumuli di forse,
sogni in cerca di notte,
dove buio non c'è.

E luccicano strade
silenti, estranee e vuote.
C'è un gatto, non si muove;
lo fisso, e fisso me.


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