sabato 7 maggio 2011

I tristi attori della nuova umanità


Tutti voi, che credete di essere democratici e liberali, solidali e progressisti, intelligenti e onesti, fondamentalmente buoni.
Voi che vi considerate dalla parte giusta, che quasi sempre è la parte del più forte.
Voi che odiate il male, ma non vi siete mai posti il problema se il male sia davvero dove voi pensiate che sia.
Voi che condannate la violenza, però con qualche "se" e molti "ma".
Voi che inorridite davanti alla strage del vicino, volete una pena severa per il delinquente rumeno e chiedete realismo all'extracomunitario sbarcato senza un soldo sulla nostra riva.
Voi che celebrate la chiesa cattolica, i suoi santi, i suoi principi cardinali e i suoi princìpi cardine. Ed esultate per la morte di un uomo. E per festeggiare i vostri capi disperdete il senso della realtà davanti al baraccone dell'evangelizzazione mediatica, facendo ciò che farei io in uno stadio, con la sola differenza che io almeno ho la consapevolezza di essere un pazzo fanatico senza pretese di credibilità. Voi no.
Voi per cui la pace in fondo è soltanto un'utopia.
Voi che avete creduto alla balla dell'esportazione della democrazia.
Voi che avete sostenuto l'America nell'esportazione della democrazia e continuate a sostenerla ora nella "lotta al terrorismo"; ma dimenticate di sostenerla anche per le esecuzioni capitali, le violazioni dei diritti umani, le speculazioni finanziarie che hanno scatenato la crisi economica mondiale, e l'appoggio velato a diversi regimi dittatoriali.
Voi che pensate si possano fare "missioni umanitarie" con caccia, missili, fucili e carri armati.
Voi che dopo la notizia della morte di Bin Laden avete pensato all'11 settembre e avete gioito.

Voi che forse avete dimenticato che fare la guerra significa uccidere. E solo in Afghanistan, dall'inizio della missione militare ad oggi, sono morti più di 8.800 civili.
Civili, ovvero persone, esseri umani. Come noi. Come Voi. Forse.


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