lunedì 19 aprile 2010

Puzza di libertà

La senti quest'aria? E' aria di libertà. Entra dalle finestre e dalle porte aperte, semiaperte, comunicanti, cigolanti. Entra ed esce dai grandi portoni di Bologna, che risucchiano silenzi e ombre polverose e restituiscono viali stretti come gli sguardi traversi di certi coinquilini. Eh si, convivere è difficile. Soprattutto se "tu non mi fai studiare perché mi rompi i coglioni mentre provo a studiare, e non c'ho ancora provato proprio perché ci sei tu che hai rotto il cazzo con questa chitarra, mentre io metto la musica solo quando so che non stai studiando. Perché tanto lo so.."

E' la libertà dei rumori, degli sguardi e delle cazzate, fatte dette o pensate. Di chi è andato via da casa perché aveva bisogno dei suoi spazi, non sopportava i genitori, i fratelli, la sorella, la zia che arrivava a casa "a tradimento" (leggi: "senza preavviso"). Non sopportava di poter essere controllato sempre, che storie di altri individui potessero influenzare i suoi processi fisiologici, che qualcuno insomma gli dettasse i ritmi.

Ed ora vive in una doppia con il suo compaesano, con la cara amica del cuore, con il perfetto estraneo più simpatico di questa terra. Tutta brava gente. Peccato solo che il compaesano russi come una caffettiera immortale, che la cara amica sia una furia inconsapevolmente creata per dissipare caos nel mondo, e che il perfetto estraneo produca odoranze sgradevoli da codice penale. Peccato davvero.

O invece vive tranquillo in una singola. Ma chi va in cucina deve passare obbligatoriamente sul suo letto. Non davanti, "sul" letto. Sperando che nessuno usi tacchi o scarpe da trekking, si vive bene lo stesso. La libertà è ben altro. E' fumarsi una canna, vedere "Scrubs", ridere, fumare ancora, ridere di nuovo stavolta senza l'aiuto di "Scrubs", scoprire infine che non hai la tv..

La libertà è stare seduti e non muoversi. Non girarsi, non guardare. Non dover salutare. Ignorare i presenti e gli assenti. Come a Venezia ignori un piccione, o un cinese, o l'odore di salsedine che ti conquista dopo il primo scalino della stazione. L'odore di salsedine, la "puzza del mare", per chi non ne capisce.
La senti quest'aria?  E' puzza di libertà..

2 commenti:

essere disgustoso* ha detto...

credevo fosse il contorno di verdure di ieri.

NicKappa25 ha detto...

c'era anche quell'odore...giuro ;-)