Lo scorso sabato mi sono inbattuto in una mirabile intervista a Lewis Hamilton pubblicata da Sportweek, inserto settimanale de La Gazzetta dello Sport. L'appena 23enne Hamilton, pilota della scuderia McLaren, è niente meno che l'attuale capo classifica del campionato mondiale di Formula 1. Ma considerando il mio pressochè totale disinteresse (o sarebbe meglio dire disgusto!..) verso questa sottospecie di sport, non credo che ad attirarmi a leggere l'intervista al giovane pilota inglese sia stata una qualche forma di riconoscimento della sua fama nonchè della sua gloria sportiva; soprattutto perchè, per quel poco che lo conosco, Lewis Hamilton sembra avere arroganza e presunzione in abbondanza da poter essere tranquillamente odiato per le prossime sei generazioni!..
Ciò che ha colto di sasso la mia attenzione è stato invece il titolo del servizio, rielaborazione quasi fedele di uno dei pensieri espressi da Hamilton durante l'intervista: "IO CHE NON SONO MAI STATO BAMBINO".
All'inizio ho pensato che il pilota inglese fosse stato prigioniero di un buco temporale di stampo alieno che l'ha costretto a vivere in un'altra dimensione crono-spaziale una parte importante della sua vita...ma tale spiegazione non reggeva in alcuni punti!.. Ed essendo la frase effettivamente strana e di non immediata comprensione, mi son trovato a costretto a perdere istanti del mio prezioso tempo per ricercare, tra i passi dell'intervista, quelle che sono state le parole effettivamente pronunciate dal giovane Lewis. Ed ecco che mi ritrovo a leggere: "Non è facile rinunciare alla propria gioventù: da quando ho 10 anni passo tutti i miei week-end sulle piste. Sono cresciuto in fretta e sempre con mio padre al fianco."
Ora, caro Hamilton: ma che cazzo dici?!
Innazittutto hai un padre che è stato sempre con te...quando invece molti alla tua età non sanno neanche cos'è una famiglia!..
Sei sotto contratto come pilota alla McLaren dall'età di 12 anni...mentre ci sono trentenni laureati che studiano anche loro da quando hanno 10 anni, ma si devono accontentare al massimo di un contratto di lavoro di 12 mesi, dopo aver passato sui libri gran parte della loro govinezza, spesso week-end compresi!..
Per non parlare poi del fatto che, come tutti gli sportivi di professione, hai la fortuna di svolgere come lavoro un'attività che è prima di tutto un divertimento, la tua passione principale da quando sei nato...mentre non credo possa dirsi lo stesso per i muratori o per quelli che raccolgono i pomodori!..
E infine, Lewis Hamilton, ti rendi conto di quanto guadagni alla tua età semplicemente per sederti su una monoposto che va come un bolide e guidarla, una volta ogni due settimane?!...E per renderti l'idea vorrei farti sapere, caro il mio sfortunatello dall'infanzia travagliata, che tutto quello che tu hai guadagnato nella tua vita fino ad oggi, è già di più di quanto potremo guadagnare io, e tutte le persone che conosco, nell'arco delle prossime due generazioni!..
Ohi Hamilton, ma vai a cagare và..
2 commenti:
più che altro, se da quando ha 10 anni ha passato tutti i suoi week end sulle piste il titolo giusto avrebbe dovuto essere "IO CHE NON SONO MAI STATO ADULTO"
P.S. grazie per i complimenti! per le magliette sto contattando stamperie e maglifici per iniziare il business!
hai pienamente ragione,amico mio!Questi 20enni pieni di soldi e di gloria ke raccontano di avere avuto un'infanzia terribile mi fanno proprio pena..Mettiamoli da soli in mezzo a una strada,senza bancomat,senza la loro fuoriserie e vediamo se sono in grado di guadagnarsi la pagnotta e il rispetto altrui..Ma datevi fuoco!
Ti stimo. Uno dei "quatt"
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