giovedì 13 marzo 2008

Culo e tenerezza


Scriviamo raramente di calcio, ma quando la facciamo è a ragion dovuta!
Ho appena finito di assistere alla gara di coppa Uefa Everton – Fiorentina, e ho la adrenalina a mille. La Fiorentina è riuscita a passare il turno grazie ai calci di rigore, una “lotteria” che in un paese civile dovrebbero quantomeno vietare visto che gioca brutti scherzi alle coronarie di chi prende un po’ a cuore le sorti di una delle due contendenti; ci sono voluti i rigori perché dopo 120 minuti assurdi sia i tempi regolamentari, sia quelli supplementari, si erano stampati sul 2-0 per i padroni di casa dell’Everton, che avevano così pareggiato il conto con lo stesso risultato con cui erano stati battuti nella gara di andata a Firenze.
Ho detto di essere un po’ scosso, ma questo naturalmente non mi proibisce di narrare (possibilmente in poche righe!..) tutto ciò che questa serata ha voluto “donarmi”.
Innanzitutto però è meglio non prendersi in giro: sappiate che io simpatizzo per la Fiorentina (e non è tifo, perché la vera “squadra del mio cuore” ha la maglia rossonera, non è il Milan, ha poca fortuna, ma non verrà mai intaccata da niente e da nessuno)! Quella per i viola è una forte affinità che ha radici lontane e poco chiare, si va dall’idolatria per due campioni del calibro di Gabriel Omar Batistuta (mitologia pura: un Dio!) e Manuel Rui Costa (immenso come lo Spirito Santo), all’insensata partecipazione emotiva che scaturisce in me dalla visione delle maglie viola, per finire a una certa condizione psicologica per cui ho sempre idealizzato la squadra di Firenze come il più forte e sublime contropotere che il calcio italiano potesse generare di contro all’arrogante e spregiudicata (e a volte anche pregiudicata!..) superiorità sportiva, politica ed economica delle varie Juventus, Inter, Milan, Roma e Lazio.
La simpatia verso i viola non mi ostacola comunque nella lucida analisi di quella che, più che una partita di calcio, è stata una prova di calcio applicato allo squash, con la Fiorentina che faceva da muro, e l’Everton che ribatteva colpo su colpo con un’intensità tale che ha stancato anche me che ero seduto su una poltrona a guardarla solamente la partita!...Quando poi le squadre inglesi hanno l’obbligo di vincere, chiunque abbia visto un po’ di calcio sa bene ci sono davvero poche possibilità di uscire indenni e sani per gli avversari. E’ davvero come andare a scontrarsi con un treno in piena corsa: hai grandi possibilità di essere travolto, ma se sei fortunato il treno frena in tempo, tu limiti i danni e l’unica conseguenza davvero inevitabile resta il fatto di aver sporcato gran parte della mutanda per lo spavento..
Gli inglesi padroni di casa stasera hanno messo in campo rabbia, tenacia, forza, corsa, aggressività, furbizia, attenzione massima…e i viola allenati dal buon Prandelli hanno risposto con un’indolenza e una sbadataggine al limite della tenerezza.
Frey tra i pali è stato ottimo...peccato che abbia i piedi legati alla rete, e quando deve saltare per braccare palloni alti, rovini sistematicamente a terra o sulle schiene dei suoi difensori, che vengono spinti come se fossero in fila a Napoli per un concerto di Gigi D’alessio. E mentre uno di questi difensori (Gamberini) si ricorda quantomeno a sprazzi il motivo per cui lo pagano, ossia per evitare i gol avversari, e riesce quindi a prodursi in qualche bel salvataggio spericolato sugli attaccanti di casa lanciati verso il gol (uno dei quali, tale Yakubu, pur se bravo, non credo abbia ancora ben capito il senso della rete incastrata tra i tre legni colorati di bianco!..), l’altro centrale di difesa (Dario Dainelli) disonora completamente non solo la fascia di capitano che tiene al braccio, ma anche la maglia della Fiorentina, il ruolo di difensore, la nazionalità italiana…e persino il nome che porta, mostrandosi sbadato e rincoglionito come solo Loredana Bertè aveva osato; non è di certo un velocista il caro Dario, e non gli si chiede quindi di correre, ma perde quasi tutti i duelli di testa (uno dei quali contro una foca!..), e passa tutta la partita a gettare la palla in fallo laterale da qualsiasi posizione si trovi, mostrando un panico simile a quello di Gasparri quando gli si chiede di capire un discorso!..
La retroguardia sulle fasce presentava a sinistra “un uomo chiamato tristezza” (Pasqual), che dopo un’ora e mezza è riuscito finalmente a prendere le misure al suo micidiale sinistro, arrivando persino ad impensierire gli steward con un bolide che ha sfiorato la bandierina del calcio d’angolo; mentre a destra Tommy Ujifalusi, fornito di attillatissimi pant-collant neri, ha provato per tutta la partita ad imitare le migliori gesta coreografiche di Heather Parisi, dando almeno un apporto discreto in termini di dignità umana, facendo pensare che forse al posto di Dainelli non disdegnerebbe!..
Da centrocampo in su si è segnalata l’assenza di Kuzmanovic, così tanto anonimo al punto che al 20’ del primo tempo ho iniziato a pensare che fosse stato ceduto…e a cui tra l’altro va riconosciuto l’importante record di essere stato sostituito in campo da uno ancora più inutile di lui (Gobbi). Accanto a lui Donadel e Montolivo hanno dimostrato come due giocatori, messi insieme, possano fornire alla squadra un apporto pari a quello di un cane guida per non vedenti, con tutto il rispetto per il cane. Il biondo Donadel ci mette la corsa, è vero…ma se non facesse neanche quello sarebbe da relegare ai botteghini, visto che quando prova ad avanzare palla al piede riesce addirittura a fermarsi da solo prima che lo ostacoli qualche avversario; Montolivo invece soffre il solito problema di non smaltire bene la quantità industriale di canne che si fuma prima del match…e non solo corre senza sapere dove cazzo andare, ma riesce nell’ardua impresa di scegliere sempre la giocata peggiore per i compagni!..
Quindi c’è Jorgensen, che non si capisce ancora in quale cacchio di ruolo abbia giocato; lo stimiamo tutti in Italia, ma negli interventi deve essere più deciso con quella gambina, altrimenti se conserva anche quella pettinatura sembra davvero un bambino di 7 anni; esce stremato, tanto che a fine gara non fa la doccia, ma viene lavato a mano in una bacinella da Prandelli. Al suo posto entra Santana…ha siglato il rigore decisivo: posso criticarlo!?!..
E per finire l’attacco: Osvaldo sembra sia in crescita, si muove, si fa vedere e torna persino a recuperare palla a centrocampo…dicono che cerca di assomigliare a Batistuta…speriamo che Batistuta e il suo avvocato non lo vengano mai a sapere!.. Bobone Vieri ha cercato in tutti i modi di farsi vedere, ma non è servito a molto…infatti credo che sia rimasto all’aeroporto e che la squadra sia partita senza di lui! Dal secondo tempo si vede in campo Pazzini: mi vergogno quasi a dirlo, ma ha giocato da attaccante! Colpi di testa, sponde e un tiro in porta pericoloso…non basterebbe una puntata di Sfide!..
Tanta sofferenza, poi i rigori…e la Sorte che sorride ai viola.

1 commento:

Anonimo ha detto...

oh nick, sai chi è passato a spezzare il mio riposo questa mattina alle 5??? MIMMOOOO