domenica 4 gennaio 2015

Menate.

Pugn 'n bacc' e sguard 'n terr
ovvero
Post da leggere se sei di Foggia o se hai appena assistito a un pestaggio


Erano uno, due tre.
Erano quattro, no erano cinque.
Erano sei, come i sensi che ho perso dopo l'ultimo pugno.
O erano sette, come le volte che m'hanno detto "Statt citt, fatt' i cazza tuj', tin' trent'ann..."
Erano otto, erano nove, erano dieci. Come le dita di due mani che t'arrivano in faccia insieme.


Ma a chi? A me? Macché, io mi faccio i cazzi miei!... E se non me li faccio, me li fanno fare.
Mi convincono, ci riescono sempre, hanno una volontà di ferro, di solito nascosta sotto il giubbotto.
Cerco di vedere abbassando lo sguardo, ma gli occhi mi prudono e i muscoli s'irrigidiscono: "Semb' i stess fatt, sta città d' merd..."
La calma è la virtù dei forti e la salvezza dei codardi, come me. Me ne sto qua mentre vorrei stare là, ma in realtà là non ci vorrei stare mai.
Vorrei spurgare questa strada dal male, attirarlo a me, ipnotizzarlo, placarlo e spingerlo via con un calcione: "Vattinn' a fammocch va'!"

Otto per otto, dente per dente.
Quello caduto, tanto poi lo viene a cercare papà con zio Antonio. Sono stati in galera, mo hanno scontato tutto, ma sanno ancora il fatto loro: so quel che dico.
Io e loro non ci facciamo mettere i piedi in faccia da nessuno, al massimo le nocche. Gliel'ho detto a quello: vieni nel vicolo, che risolviamo la cosa.
È venuto. Insieme a una decina di amici. E mo che fazz?
Sanguino, sono rimasto solo: "Tre contr' a un': sti bastard!"



Io qua non posso fare niente.
È inutile che dite, ancora vi pensate che è facile arrestare un ragazzino che scappa in scooter...
Dite che l'ho lasciato andare? E dite, dite...
Ah, dite che mentre parlo con voi quelli stanno ancora in giro a fare il comodo loro? E dite, dite...
Mi volete dire che ho paura? Che penso a pararmi il culo lasciando stare chi appartiene a certe "famiglie"? E dite, dite...
Ah, non lo dite? È perché vi cacate sotto pure voi. Ma io almeno c'ho un motivo: rischio il posto.
Un inseguimento, parte un colpo, una cazzata, e non resta più niente. Voi, invece, non rischiate un cazzo. Al massimo la vita.
Comunque me ne vado, vicino alla stazione stanno degli extracomunitari senza documenti. Mocch' a lor'.

Io non ho fatto niente!
Ho provocato, sì, ma non ho fatto niente!
Ti volevo crepare di botte prima io, è vero, ma non ho fatto niente!
Ho fatto il capozzello per non farti fare il capozzello, ok, ma non ho fatto niente!
Sono tornato per cercare qualcuno che potesse venire a prendere uno a uno questi criminali che m'hanno menato, e me l'hanno detto "I truv'm, i truv'm...", certo che me lo ricordo, ma non ho fatto niente!
Non sono scappato perché sono costretto a non avere paura, e invece di tenermi le botte sono venuto a prenderne altre, già, ma non ho fatto niente!
Non ho fatto niente. Ho odiato, come tutti. Chiamate un'ambulanza.

Avvicinati. Non ti avvicinare!
Che sei pazzo?! Ma nessuno li ha fermati?!
Sei sporco di sangue. Così impari a metterti sempre in mezzo!
Intanto c'è la processione che assiste indisturbata, manca solo il morto da seguire.
Hai fatto le foto? Hai fatto il video? Domani taggami.
Sì, dall'ospedale...
Io chiamo la polizia. Fai uno squillo e fatti richiamare, che loro c'hanno i minuti. E u timp' da perd.
Oh, però: abbassa la voce!
O abbassa la testa.

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