"Figliolo qui una volta era tutta campagna elettorale" dice il saggio Caparezza da Molfetta in un suo vecchio motivo.
Qui tutto è campagna elettorale, e per qui intendo Foggia, la città natia che da poche settimane mi ha riaccolto nelle sue livide e dissestate grinfie. Ci sono le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale; anche se, viste le facce trite e ritrite che si presentano all'evento elettorale, la parola rinnovo non pare certo la più adatta. Non voglio fare disamine politiche. Non conosco approfonditamente i personaggi, non mi interessa conoscerli perché li giudico in massima parte irrilevanti per le sorti della città, e soprattutto so che intaccherebbero ben poco il vostro interesse, cari i miei dolci e amabili lettori di schermi a cristalli liquidi.
Qui tutto è campagna elettorale, e per qui intendo Foggia, la città natia che da poche settimane mi ha riaccolto nelle sue livide e dissestate grinfie. Ci sono le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale; anche se, viste le facce trite e ritrite che si presentano all'evento elettorale, la parola rinnovo non pare certo la più adatta. Non voglio fare disamine politiche. Non conosco approfonditamente i personaggi, non mi interessa conoscerli perché li giudico in massima parte irrilevanti per le sorti della città, e soprattutto so che intaccherebbero ben poco il vostro interesse, cari i miei dolci e amabili lettori di schermi a cristalli liquidi.
Quindi parlerò d'altro, di un aspetto sicuramente più leggero e superficiale, ma che non può essere assolutamente ignorato da uno come me, sempre molto attento alla aspetto comunicativo di ogni vicenda pubblica: la sloganistica.
L'arte del manifesto elettorale, della necessaria frase ad effetto che accompagna la solita posa oscena da riquadro lapidario post-mortem. Questo scellerato spreco di danaro, che non contribuisce minimamente alla formazione del consenso verso un certo candidato, ma in compenso fornisce chiare indicazioni sulla totale assenza di rispetto e senso del pudore, oltre che sulla schifosa povertà di idee e concetti originali, che caratterizza la classe "politica" foggiana (ma potrei dire pugliese, meridionale, se non anche italiana in senso lato, naturalmente con le dovute eccezioni!) e la rende un qualcosa di obsoleto, ingombrante e dannoso.
E se il rispetto per la città decade immediatamente alla visione dello scempio prodotto dai manifesti elettorali abusivi, in particolare di quelli attaccati laddove si trovano alberi, cassonetti dei rifiuti, tubature e quant'altro non sia stato appositamente creato per pubblicizzare un povero aspirante consigliere comunale, banalità e insensatezza si ergono invece imperiose quando si va poi a leggerli questi manifesti.
Ecco una piccola carrellata (senza citare i partiti):
- sotto casa trovo subito Raffaele di Mauro che mi dice: "METTIAMOCI IN MOVIMENTO". Ehi Raffaè, guarda che qua non s'è mai fermato nessuno! E poi dimmi almeno dove cazzo vuoi andare!? Non so: Lourdes, Fatima...insomma scegli e poi fammi sapere. Ci conto, eh!
- sulla destra invece mi sorride il giovane Sergio Maddalena, al motto di: "COME TE, CON TE". Buon uso dei pronomi, bravo!...Non so quanto ti servirà in consiglio comunale, però bravo!..
- l'esperto Umberto Candela è convinto: "FOGGIA ORA PUO' RINASCERE. CON UN IMPEGNO COMUNE". Impegno comune sto bel paio di palle! Voi siete pagati e vi dovete fare il mazzo, che qua ognuno fa il suo lavoro senza chiedervi alcun aiuto. Dai su!..
- Raffaele Piemontese ci illumina: "IL FUTURO E' ADESSO". Eh no! Adesso c'è il presente, fa schifo e voi dovete fare qualcosa. Poi se ci riuscite pensate pure al futuro..
- tra le donne spicca Tiziana Scippa. Tralascio il cognome per non fare battute ovvie, e leggo sul manifesto: "CAMBIARE SI PUO'. CAMBIARE SI DEVE!". Ehi Tiziana che fai, dai ordini? Calma, eh! Cazzo non chiedete neanche più con gentilezza..
- Pasquale Pinto è "PRONTO A RICOMINCIARE". Non si sa a far cosa, ma lui è pronto! Tanto che nella foto si rimbocca pure le maniche della camicia...manco andasse in catena di montaggio..
- Michele Pesante ci svela: "AMO FOGGIA. SI SA". Beh, visto che lo sappiamo un po' tutti (?) che ami Foggia, che bisogno c'è di sporcare la città con sti manifesti di merda?
- il giovane Alessio Lo Parco è pronto: "AMO LE SFIDE. CREDO NEI VALORI". Peccato non ci dica quali...peccato davvero perché prometteva bene!..
- chiudo infine con il preciso Lucio Ventura, che assicura: "NIENTE PROMESSE, MA IMPEGNI"! Oh Lucio ti vogliamo bene, ma questa sembra proprio una promessa!.......Ma dai..
3 commenti:
il giovane Sergio Maddalena ringrazia. Sei stato con me molto più clemente che con gli altri; forse perchè ti è piaciuta la mia headline.
..può essere...ma è anche vero che la ristrettezza della frase non permetteva molto altro!..
In bocca al lupo. Ciao.
Paolo: mi ricordo che diversi anni fa a fg spuntò un cartello con su scritto..
+ qualcosa
- tasse
* tutti
/ qualcos'altro
= e i conti tornano!!
..non lo batterà mai nessuno!!
peccato che non ricordo il nome del "servitore dello stato" o aspirante tale..
ciao nick ci vediamo presto
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